Nel precedente articolo ho parlato dello sgombro e di quanto sia una dei pesci più apprezzati per la combinazione prezzo contenuto- corredo nutrizionale eccellente. La sua popolarità è aiutata anche dal fatto che tutto sommato è semplice da cucinare e facilmente reperibile nelle varie forme in commercio: fresco, congelato o conservato sott’olio o al naturale.

Nelle mie diete per i miei pazienti tendo sempre a consigliare ricette con lo sgombro ma attenzione a non commettere uno degli errori più comuni

Non riconoscere quello fresco

Come per tutti gli altri pesci anche lo sgombro è soggetto a un rapido deterioramento e saper riconoscere un pesce fresco da uno pescato magari gia da qualche giorno , è una condizione fondamentale per goderne appieno di tutti i benefici e del sapore. ma come possiamo riconoscerlo? Innanzitutto bisogna osservare attentamente il colore, che deve essere sempre vivo e lucente, anche una buona elasticità del mantello è un buon indicatore di freschezza così come la pelle che deve essere soda e senza tracce di flaccidità. Un’ altra spia di freschezza sono gli occhi:; quest’ultimi devono essere lucidi e trasparenti e assolutamente non affossati o opachi ( spesso lo sgombro viene venduto senza testa, che è la prima parte a deteriorarsi e viene per questo appositamente eliminata) , così come le branchie devono essere di un rosso vivo.

Non fatevi ingannare dal pensiero che sia difficile da pulire

Essendo un pesce privo di squame, rispetto ad altri pesci è molto più semplice da pulire, proprio per questo la sua preparazione è semplice e veloce e ci permette di non sporcare troppo. inoltre lo sgombro è tra i cibi che si prestano meglio a preparazioni e abbinamenti estrosi, ovviamente parliamo di carni grasse quindi meglio non esagerare con l’aggiunta di grassi in cottura. Provate a metterlo sott’olio se non volete comprarlo già scatolato o abbinatelo con delle insalate. Può inoltre essere usato per preparare dell gustose polpette oppure come farcitura per i ravioli o ancora come condimento per pasta e riso anche come piatto unico aggiungendo delle verdure.

Non sottovalutare il rischio anisakis

Lo sgombro è un pesce che solitamente non viene quasi mai consumato crudo, però spesso anche marinato ha il suo perchè… Quando si consuma un pesce che non è stato sottoposto a cottura, sopratutto nel caso di pesce azzurro è bene tenere presente il rischio di anisakis. Di cosa si tratta? l’anisakis è un odioso vermetto che dimora e si nutre delle carni dei pesci e che se ingerito dall’uomo può causare nausea, vomito, asma, allergie ecc.. in questo caso quali sono gli accorgimenti da prendere? Il solo modo per eliminare il verme e le sue larve è cuocere il pesce a temperatura superiore ai 60°C, oppure congerlarlo per almeno 96 ore a -18àC, 12 ore a -30°C o 9 ore a -40°C


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